Crisi economica: i nuovi consumatori, i nuovi modi di comunicare. Rel. P. Dalcò - R. Fiammenghi

Carrello della spesa più leggero. Non solo una realtà percepita un po' da tutti, ma una conferma da chi il mercato lo vive dalla parte della grande distribuzione e che mensilmente, grazie a ricerche e sondaggi, tasta il polso dell'andamento dei consumi per calibrare la propria offerta. E' il caso di Roberto Fiammenghi, manager di Coop Italia, che ci ha mostrato un quadro molto grigio della situazione snocciolando cifre tutte con il segno meno. Cala il valore medio della spesa (da 25 a 20 euro), si dimezza negli ultimi 5 anni la vendita dell'abbigliamento (no food), si modificano le abitudini di acquisto (scende vertiginosamente il consumi dei prosciutti interi o a tranci, delle pezzature più grosse di Parmigiano Reggiano, si vendono meno i pacchi di pasta da 1 chilo). "Dalle nostre ricerche - spiega Fiammenghi - emerge che il consumatore è molto sfiduciato: mai lo è stato così ed ha paura per il futuro dei propri giovani figli che non trovano lavoro. Per questo il nostro impegno è nel valorizzare i prodotti italiani, nel garantire una filiera tutta italiana e nel continuare a realizzare prodotti a nostro marchio che garantiscono qualità e costano il 30% in meno".

Anche l'editore Paolo Dalcò ha fatto un'analisi dal suo punto di vista. "Nella realizzazione di volumi che vengono venduti in allegato ai grandi quotidiani che pubblichiamo - spiega - se prima costavano 12,90 ora appena 1 euro. Ma la nostra politica è quella di stampare tutto in Italia".

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