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56a Charter Night

Data inizio:10-12-2010
Luogo:Ristorante La Campaza - Fosso GhiaiaTipologia:Meeting

Descrizione dell'attività:

Autorità, Gentili Signore e Signori, Amiche ed Amici Lions,

 

Oggi celebriamo il cinquantaseiesimo anniversario della Charter.

Il 10 dicembre 1955 il nostro Club muoveva i primi passi e con essi iniziava l’esperienza del lionismo ravennate che è cresciuto fino ad annoverare gli odierni quattro clubs Lions e gli oltre 250 soci nella sola nostra Ravenna.

Quel 10 dicembre è accaduto un fatto straordinario che avrebbe lasciato un segno profondo nella comunità ravennate per oltre mezzo secolo di storia e prosegue, tuttora, nei nostri giorni.

Il mio primo pensiero, questa sera, lo rivolgo in modo affettuoso e riconoscente a tutti, indistintamente tutti, i soci, e alle loro famiglie, che da quel 1955 ad oggi, compreso i presenti, hanno aderito al nostro Club, perché tutti, in modo diverso, ma egualmente importante, hanno contribuito alle fortune del Lions Club Ravenna Host.

L’altro giorno mi trovavo in una delle tante ordinarie situazioni di vita familiare con mio figlio Ferdinando di 7 anni e lui, stimolato dalla presenza di numerose riviste Lions sparse per casa (con buona pace di mia moglie), mi ha improvvisamente rivolto questa domanda: “Babbo, perché c’è bisogno del Lions in città?”

I bambini sono incredibili nel pungolarci, quando meno ce lo aspettiamo, provocandoci con le loro domande tanto innocenti, quanto puntuali: sicuramente mai banali!

La mia prima tentazione è stata quella di liquidare la faccenda in modo sbrigativo, dicendogli che non c’era tempo, perché dovevamo correre a scuola e si era fatto tardi.

Eppure mi sembrava un modo un po’ crudele e violento quello di non rispondere ad un interrogativo di un bambino, interrogativo, poi, tanto legittimo, motivato dalla curiosità e dalle tante volte che mi aveva sentito parlare del Lions o mi aveva visto uscire di casa per “andare al Lions”, soprattutto in quest’anno di presidenza: ho capito che quell’interrogativo non era irrilevante per lui e, in realtà, non lo era, e non lo è, neanche per me!

Allora, prima di rispondere, il secondo pensiero che mi ha assalito è stato: “ma davvero c’è bisogno del Lions? Davvero c’è bisogno del lions e dei lions a Ravenna?”

Ho ripensato alla mia esperienza lionistica, iniziata da quando bambino partecipavo ai pranzi degli auguri di Natale organizzati dal Lions e quando vedevo mio padre e mia madre che con entusiasmo vivevano con assiduità ed entusiasmo ogni esperienza della vita del Club.

Ho ripensato ai tanti discorsi e ragionamenti sentiti in famiglia; ho riletto, anche grazie il prezioso volume sul cinquantenario del Club, le tante iniziative, i numerosi service e i tanti temi affrontati nel corso degli anni dal nostro Club, a servizio della città, ma anche spesso con respiro internazionale, per soddisfare i bisogni della gente; per far crescere il livello culturale della città; per incontrare i problemi dell’attualità e fornire strumenti di comprensione della realtà.

Tanto di quanto sopra lo ho vissuto e sperimentato direttamente in questi ormai undici anni di appartenenza al Club.

Nel contempo ho pensato ai tanti bisogni e alle non poche emergenze che assillano il nostro territorio e il mondo in generale che abitiamo.

Mi sono venuti in mente i bisogni materiali, ma anche le tante povertà e sofferenze, morali e spirituali, del nostro tempo; sono stato provocato dalla realtà così fortemente vissuta in modo totalmente individualistico, in assenza di relazioni profonde ed autentiche. Mi è venuto in mente quanto è grande l’esigenza di avere persone che siano protagoniste del loro tempo, della loro storia, del loro territorio, che sappiano approfondire, in modo dialogico e dialettico, i problemi e le grandi questioni del nostro tempo, che sappiano prendere iniziative per suggerire soluzioni e innovazioni, che possano essere un punto di riferimento affidabile e concreto per la nostra società.

Allora vorrei rispondere al mio bimbo, ma soprattutto a me stesso e stasera a Voi, che c’è bisogno di chi sappia declinare la realtà in modo plurale secondo il “NOI”, che è di più della mera sommatoria di tanti “IO”, un NOI che mette in rilievo lo sforzo collettivo di un gruppo di persone, a favore della collettività, che sappia vincere i tanti egoismi e le tante

solitudini.

C’è bisogno di persone che sappiano fare dell’autentica amicizia il punto fondamentale del loro incontro; che sappiano, come dice il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery, “creare dei legami”, addomesticando le persone e la realtà che incontrano, in modo da poter illuminare la vita delle persone e delle comunità, in modo da poter contrastare la diffusa frammentazione e fare da virtuoso collante.

C’è bisogno di un gruppo di persone che si distinguono nella collettività e nella città per la loro intelligenza, per la capacità di iniziativa, per lo spirito di servizio a favore dell’interesse generale e del bene comune, per andare incontro ai bisogni del nostro tempo.

Sì, credo che ci sia bisogno del Lions, del nostro Club, in primis della ricchezza che ogni socio rappresenta e delle capacità che ogni socio esprime; ma, voglio dire anche che c’è bisogno degli inni, del codice dell’etica lionistica, dei principi del Lions Clubs International e della loro lettura, delle conviviali, dei meetings e delle Charter, perché sono un RITO: e che cos’è un rito?, come chiede ancora una volta il Piccolo Principe, “il rito è quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora diversa dalle altre ore”: aggiungo io un incontro diverso da un altro incontro un club diverso da un altro club.

Ovviamente i riti non bastano: necessita la voglia di fare, il desiderio di condividere, l’assumersi delle responsabilità, il rendersi protagonisti e il mettersi in gioco con il Club al servizio degli altri: WE SERVE – NOI SERVIAMO ECCO IL NOSTRO MOTTO.

Credo che la Charter ci aiuti a recuperare questi sentimenti che devono essere motivo di continuo slancio per il futuro, guida continua per il nostro cammino, stimolo per un di più di coerenza.

Sì ripensando a quanto sopra credo di poter dire al mio bimbo che c’è bisogno del Lions, che c’è bisogno di veri Lions!

Gli amici che questa sera verranno insigniti di prestigiosi riconoscimenti, dal più alto, la Melvin Jones, agli Chevron, testimoniano quanto sopra, come, d’altra parte, ogni anno accade e si ripete per altri amici.

Ci ricordano il senso di appartenenza al Club, la fedeltà all’impegno, il senso del nostro servizio attraverso il Lions: rappresentano il segno della nostra responsabilità e del nostro impegno.

A loro rivolgo fin da ora le mie congratulazioni ed esprimo il mio compiacimento per l’importanza del traguardo ottenuto.

Mi piace chiudere con l’immagine e le parole del nostro Presidente Internazionale, Sid L. Scruggs III, che paragona il Lions ad un faro, dal quale promana un raggio di speranza: “Quando la tempesta furiosa della vita si scatena, portando l’oscurità. Quando il sogno svanisce e lo sconforto prende il sopravvento. Come un possente faro sulla costa lontana, lì c’è un Lion, come un raggio di luce che mostra la strada.”

(A Beacon of Hope)

Buon Compleanno, Buona Charter a tutti!

Nel corso della serata è stata conferita la Melvin Jones Felloship a Gianfranco Medri.

Partecipanti 83 dei quali 36 Soci (pari al 36 %)


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